L’auto elettrica: i problemi

Ma quanto mi costi?

In Europa e soprattutto Stati Uniti i costruttori si sono concentrati su modelli più grandi e lussuosi. Nel 2022, Tesla ha abbassato notevolmente i prezzi e altri hanno annunciato riduzioni. La tendenza sembra essere al ribasso e la differenza di prezzo rispetto alle auto a combustione potrebbe esaurirsi nell’arco di un decennio.

Le auto elettriche sono mediamente più costose di quelle termiche. Non dappertutto: in Cina il prezzo medio di un’utilitaria elettrica è sotto i 10000 euro, mentre in Europa e Stati Uniti si aggira invece intorno ai 30000 euro. Le industrie cinesi a partire dagli anni 2000 hanno puntato su modelli più piccoli e abbordabili, forti di incentivi statali, della competenza sulle batterie e di manodopera a basso costo. Europa e soprattutto Stati Uniti i costruttori si sono invece concentrati su modelli più grandi e lussuosi. Nel 2022, Tesla ha abbassato notevolmente i prezzi e altri hanno annunciato riduzioni. La tendenza sembra essere al ribasso e la differenza di prezzo rispetto alle auto a combustione potrebbe esaurirsi nell’arco di un decennio.

Quanto mi fai risparmiare?

Secondo un’indagine di Altroconsumo su dati del Ministero per la sicurezza energetica, i costi di percorrenza delle auto elettriche sono molto inferiori rispetto a quelli delle auto a combustione interna quando le si ricarica a casa (costo medio: 0,36 euro/kWh) o alle colonnine a bassa potenza (0,60 euro). Se si ricarica l’auto alle colonnine rapide (0,99) o ultra-rapide (oltre 1,50 euro/kWh), le auto a combustione risultano più vantaggiose. 

Per le colonnine elettriche installate in strada i prezzi variano da un minimo di 0,60 euro/kWh per le ricariche lente (fino a 50 Kw) ai 0,99 euro/kWh per quelle ultraveloci (oltre i 150 kw). Per la ricarica domestica il prezzo dipende dal contratto di fornitura elettrica, la media è di 0,36 euro/kWh.

Si fa presto a dire batteria

Al centro della tecnologia delle auto elettriche ci sono le batterie. La loro durata dipende da alcuni fattori tra cui la data di fabbricazione, la tecnologia costruttiva e la struttura dei componenti (ioni di litio o stato solido). Le batterie agli ioni di litio possono avere una vita utile di 8/10 anni, con un chilometraggio minimo garantito di almeno 160 mila Km. Quando la capacità scende al di sotto del 70% bisogna cambiare la batteria., sostituendola con una nuova per mantenere alta l’efficienza del veicolo. Prima di essere smaltita, la batteria idealmente può essere riutilizzata per altre finalità, come l’accumulo domestico. In tutto il mondo sono in fase di costruzione appositi stabilimenti per il riciclo delle batterie.

Ci sono colonnine per tutti?

Oggi la maggior parte delle ricariche avviene alle colonnine domestiche, e scarseggiano i punti di ricarica pubblici. Nelle aree urbane dense, dove la ricarica domestica è limitata, l’infrastruttura pubblica è un fattore chiave per l’adozione dei veicoli elettrici. A fine 2022 si contavano 2,7 milioni di punti di ricarica pubblici in tutto il mondo, di cui più di 900.000 installati nel 2022, un aumento di circa il 55% rispetto al 2021, paragonabile al tasso di crescita pre-pandemia tra il 2015 e il 2019.
La crescita delle vendite di veicoli elettrici può essere sostenuta solo se la domanda di ricarica è soddisfatta da infrastrutture accessibili e convenienti, sia attraverso la ricarica privata nelle case o al lavoro, sia tramite stazioni di ricarica accessibili al pubblico.

Il tempo di ricarica chi me lo ridà indietro?

La ricarica delle auto elettriche può essere variabile nella durata. Vi sono alcune stazioni di ricarica ultra-rapide che in solo 20-40 minuti possono ricaricare l’auto fino all’80%. Le stazioni di ricarica pubbliche di solito offrono una ricarica più rapida che può avvenire spesso in 1-2 ore. La ricarica domestica può utilizzare una presa standard e può richiedere dalle 8 alle 12 ore per una carica completa. 

Se tutti usano l’auto elettrica quanto consumiamo?

Nel 2022 il consumo di energia dovuto alle auto elettriche nel mondo è stato di 110 TWh, pari circa allo 0,4% del totale. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, a fronte di una crescita della domanda globale di elettricità per applicazioni industriali, elettrodomestici e riscaldamento/raffreddamento, il trasporto elettrico nel 2030 inciderà per meno del 4% sul consumo totale.

Finirà mai il petrolio?

I combustibili fossili sono “non rinnovabili” perché si pensa che ce ne siano quantità limitate nella crosta terrestre, che prima o poi finiranno. È molto difficile fare stime sulle riserve ancora disponibili. Per il petrolio, ad esempio, le valutazioni vanno da 35 anni a molti secoli. Nuovi metodi estrattivi come il fracking consentono di raggiungere giacimenti prima non utilizzabili, ma non è chiaro quanto economicamente sostenibili in futuro.

Cosa ci riserva il futuro?

È molto probabile che in futuro avremo sempre meno automobili di proprietà e useremo servizi di car sharing (macchine di uso comune, da prendere secondo i bisogni), magari con guida automatica. C’è poi la possibilità (anche se più incerta) che le nuove tecnologie ci forniscano energia a basso costo con metodi nuovi. In questo campo, dunque, bisogna sempre pensare a lungo termine, eppure spesso ci concentriamo su quello che accade qui e ora.

Scendiamo nel particolato: inquinamento e qualità dell’aria

Con “particolato” (PM) si intende l’insieme delle sostanze sospese nell’aria. Con PM10 si indicano le particelle con un diametro inferiore ai 10 micrometri, mentre con PM2,5 quelle con diametro inferiore a 2,5 micrometri, che riescono a penetrare a fondo nei polmoni e a entrare nel sistema circolatorio. I gas di scarico delle auto a combustione sono tra i principali responsabili dell’inquinamento da PM 2,5 e 10, oltre che di altri gas inquinanti.

L’annoso problema del traffico

L’auto elettrica ha un impatto minore di quella a combustione, ma occorre anche intervenire sul numero di auto circolanti, promuovendo l’abitudine di camminare, andare in bicicletta e utilizzare i mezzi pubblici (dotati di tecnologie più efficienti). Occorre inoltre promuovere i mezzi di trasporto a basse emissioni e la sostituzione graduale dei veicoli tradizionali con quelli alimentati da energia elettrica o altre fonti rinnovabili.