L’AI Act non si limita a regolamentare l’intelligenza artificiale: in alcuni casi, ha deciso di vietarne del tutto l’utilizzo. Ma quali sono le tecnologie messe al bando e perché?

Immagine evocativa creata con Chat-gpt4
Le AI vietate: quando il rischio è troppo alto
Alcune applicazioni dell’intelligenza artificiale sono state ritenute inaccettabili dall’Unione Europea. Tra queste:
- Manipolazione psicologica subliminale: Tecnologie che potrebbero influenzare il comportamento delle persone senza che se ne rendano conto.
- Social scoring: Sistemi che valutano i cittadini sulla base del loro comportamento, come avviene in Cina.
- Riconoscimento facciale in tempo reale: Il divieto vale per l’uso indiscriminato in luoghi pubblici, con alcune eccezioni per la sicurezza nazionale.
Perché questi divieti?
Il motivo principale è la tutela dei diritti fondamentali. L’AI può essere uno strumento potente, ma il suo utilizzo non deve violare la libertà individuale né creare discriminazioni.
Quali sono le eccezioni?
In alcuni casi, il riconoscimento facciale potrebbe essere autorizzato, ad esempio per scopi legati alla sicurezza nazionale o per indagini su crimini gravi. Tuttavia, il suo uso dovrà essere limitato e sottoposto a rigide condizioni di controllo.
Questo testo è stato prodotto con l’ausilio di ChatGPT
Vai agli altri articoli sull’AI Act europeo
- L’Europa stabilisce le prime regole per l’AI: cosa cambia per i cittadini
- Ecco le tecnologie AI che non vedremo mai in Europa
- AI sicura: cosa impone l’Europa per le tecnologie a rischio
- L’AI che scrive, disegna e crea: l’Europa detta le regole
- AI e lavoro: più opportunità o più rischi?
- AI e democrazia: tutela o minaccia?
- Possiamo fidarci dell’intelligenza artificiale?
- Chi controlla l’AI? Il ruolo delle istituzioni e delle aziende