gli obiettivi del progetto
La cittadinanza scientifica è essenziale per la democrazia
La società in cui viviamo è un sistema complesso che deve armonizzare istanze sociali, economiche, culturali e tecnologiche non sempre coerenti tra loro. La scienza ha un ruolo centrale ma sconta la mancanza di un circolo virtuoso nella sua comunicazione, tale da consentire ai cittadini di comprendere i confini scientifici di un dibattito, agli esperti i limiti della propria expertise e ai decisori politici di fare tesoro delle conoscenze scientifiche pur esercitando il loro diritto/dovere di deliberare tenendo conto anche di elementi non scientifici.
La mancanza di modelli adatti a chiamare in causa il cittadino in materie considerate troppo complesse ha creato uno scollamento tra i cittadini e la scienza (Observa, Annuario Scienza Tecnologia e Società 2021) e ha contribuito alla polarizzazione delle opinioni (Del Vicario et al. Sci Rep 6, 37825; 2016). “Nuovi strumenti per trovare un terreno comune e passare all’azione sono oggi necessari” afferma il report dell’OCSE – Innovazione nella partecipazione dei cittadini al decision making pubblico e nuove istituzioni democratiche (2021).
Questo progetto mira a sviluppare un format di deliberazione partecipata, validato da opportune misure di impatto, che possa fungere da modello per interventi diretti sui cittadini, con il coinvolgimento della città di Torino nella fase pilota. Il progetto metterà a frutto le competenze del Center for Ethics in Science and Journalism di Milano, del Laboratorio Neuroscienza e Società dell’Università di Pavia e del gruppo Frame di Torino perché la comunicazione della scienza gioca un ruolo chiave nella formazione dell’opinione pubblica in materia di questioni scientifiche (Davies e Horst. Scientific citizenship: the role of science communication in democracy, 2016).
Spunti e riflessioni per la cittadinanza scientifica
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Il progetto è realizzato dal Center for Ethics in Science and Journalism (CESJ) in collaborazione con Frame | Divagazioni scientifiche, grazie a un finanziamento di Fondazione Compagnia di San Paolo